L’attenzione al Pianeta è sempre maggiore: spegniamo le luci, cerchiamo di sprecare meno acqua, acquistiamo borracce riutilizzabili e cerchiamo di evitare il fast fashion, ma quando si parla di cibo è più difficile seguire questi sanissimi criteri, un po’ perché la tracciabilità non è certificata e un po’ perché non nesi conoscono i metodi e i marchi. Siamo quindi nel nostro campo: pesce e tracciabilità. Parliamo quindi di pesca sostenibile, cercando di capire a fondo cosa significa, in che modo viene applicata e come riconoscere i prodotti che ne rispettano i princìpi.
Grazie a una sempre maggiore consapevolezza ecologica, che vede i mari sempre più inquinati e poveri sul piano biologico, la sostenibilità della pesca è oggi al centro dell’interesse collettivo.
Dal chi produce a chi consuma, prendere consapevolezza di questo grande cambiamento, porterà a miglioramenti davvero importanti per il mondo intero, anche se non è semplice riconoscere i prodotti che applicano questa scelta.
Partiamo con una definizione: si parla si pesca sostenibile quando l’attività di pesca rispetta i cicli biologici dell’ecosistema, quindi quando la pesca non altera drasticamente la densità di popolazione delle specie, non indebolendo la catena alimentare già compromessa dal’inquinamento.
Ma come possiamo sapere se stiamo attaccando la stabilità del mare o meno?
Fior fior di biologi e studiosi creano vere e proprie strategie basate sulle dinamiche demografiche ittiche cercando soprattutto di abolire tecniche di pesca distruttive. Quando si parla di tecniche di pesca distruttive, si fa riferimento alla devastazione dei fondi marini causata dalla pesca a strascico, ai rigetti (bycatch), all’impiego di veleni ed esplosivi e alla pesca fantasma, ovvero quando gli attrezzi da pesca abbandonati o gettati via si trasformano in trappole per la vita sottomarina.
Oltre ad una spiccata finalità ecologica, tra gli obbiettivi della pesca sostenibile occupa un ruolo primario anche la salvaguardia del mercato, a tutela sia del rendimento del settore, sia del prodotto interno nazionale, ma anche del benessere del consumatore finale.
Alla vista dei professionisti, alcuni provvedimenti sono troppo e drastici danno l’impressione di ledere ai profitti del settore, però non è così.
L’erosione della popolazione ittica, tale da pregiudicare la biodiversità e la resilienza dell’ecosistema alle fluttuazioni ambientali, può far collassare inesorabilmente l’intero settore della pesca.
Definizioni di pesca sostenibile
La pesca sostenibile può essere definita in tre modi:
- Rendimento costante nel lungo termine, una pesca che non alteri l’ecosistema. Se applicata correttamente, anche fino al rendimento massimo potenziale, la pesca sostenibile consentirebbe un nuovo adattamento, senza compromettere i prelievi futuri. Gli ecosistemi marini però non sono prevedibili e costanti per questo è difficile valutare la pesca in questo senso: il rendimento potenziale della pesca è soggetto a fluttuazioni, su periodi di breve e lungo termine;
- Attività di prelievo che conserva l’equità intergenerazionale, riconosce le fluttuazioni naturali e considera insostenibili solo le pratiche che danneggiano la struttura genetica, l’habitat o che esauriscono i livelli di popolazione al punto che la normalizzazione richieda più di una singola generazione. Se la ricostruzione richiede una sola generazione, la pesca può essere definita sostenibile, ma economicamente insensata.
- Attività di prelievo che permette di mantenere un sistema biologico, sociale ed economico, tenendo conto allo stesso modo sia della richiesta umana che dell’ecosistema marino. Una pesca che ruota tra più specie può incidere sulle alcune popolazioni ma essere sostenibile, finché l’ecosistema mantiene la sua salute intrinseca. Tale definizione potrebbe considerare sostenibili anche pratiche realmente pericolose per le singole specie.
Riconoscere i prodotti derivanti da pesca sostenibile è diventato più semplice grazie ai marchi che scelgono di certificare solo prodotti che rispettano determinati parametri.
I due enti certificato più importanti sono MSC e Friend of the sea, che abbiamo scelto come partner nella creazione della rete nei nostri ristoranti.
Nato nel 2006 su iniziativa del Direttore Europeo dell’Earth Island Institute, Friend of the Sea è oggi uno dei principali schemi internazionali per la certificazione di prodotti ittici, l’unico al mondo che, con un unico marchio di approvazione, può certificare prodotti provenienti sia da pesca sia da acquacoltura.
La certificazione Friend of the Sea copre l’intera catena di produzione e approvvigionamento del settore ittico dalla produzione alla distribuzione, viene rilasciata da DNV dopo la verifica effettuata presso le diverse tipologie di organizzazioni da auditor qualificati secondo piano di campionamento condiviso ed in linea allo standard FOS. In ogni verifica è richiesta la segregazione della filiera e l’identificazione dei prodotti per evitare che prodotti ittici certificati e non certificati possano essere confusi e mescolati.
Lo schema “Friend of the sea” è uno schema di certificazione internazionale che mira a garantire che la conduzione delle attività legate al mondo della pesca siano in accordo con l’ambiente marino e la sua salvaguardia.
Friend of the sea è una ONG (Organizzazione Non Governativa) che si propone la difesa e la tutela dell’habitat marino e lo standard da essa creato copre sia prodotti provenienti da pesca che da acquacoltura, coprendo cosi dalle specie ittiche maggiormente consumate agli ingredienti utilizzati quale fonte di Omega – 3 fino ai mangimi.
Dato l’obiettivo perseguito e il crescente interesse verso la salvaguardia delle risorse naturali, anche da parte dei consumatori, l’utilizzo del logo è permesso sulle confezioni destinate al mercato e al consumatore finale: noi possiamo offrirti la consulenza necessaria alla certificazione “friend of the sea”
Cosa sono gli standard Friend of the Sea (FOS)?
Gli schemi FoS Wild (attività di pesca selvaggia), FoS Aquaculture (allevamento) e FoS TR (tracciabilità dei prodotti ittici) realizzati seguendo specifiche norme tecniche, prevedono differenti criteri di valutazione.
I criteri di Friend of the Sea per la pesca sostenibile:
- Protezione di stock sovra-sfruttati o inseriti nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate, in conformità alle linee guida della FAO, enti regionali per la pesca e autorità nazionali marine;
- Nessun impatto sui fondali marini;
- Metodi di pesca selettiva con un massimo di 8% di scarti;
- Rispetto delle norme sulle reti e sulle dimensioni minime dei pesci pescati
- Efficientamento energetico e della gestione dei rifiuti;
- Responsabilità sociale.
I criteri di Friend of the Sea per l’acquacoltura sostenibile:
- Nessun impatto su habitat critici (mangrovie, zone umide, ecc.);
- Rispetto dei parametri delle acque reflue;
- Riduzione delle catture accessorie e delle fughe;
- Nessun utilizzo di agenti antivegetativi e ormoni della crescita;
- Efficientamento energetico e della gestione dei rifiuti;
- Responsabilità sociale dell’azienda.
I criteri di Friend of the Sea per il mantenimento della traccibilità durante la produzione di prodotti ittici:
- Capacità di raccogliere tutte le informazioni inerenti la fase di pesca e/o di allevamento;
- Sistema di tracciabilità strutturato per garantire il mantenimento della catena di custodia;
- Responsabilità sociale dell’azienda.
I vantaggi della certificazione Friend of the Sea
La base della certificazione è la Politica Comune della Pesca dell’Unione Europea, fondata sui principi di: rispetto ambientale, conservazione e sfruttamento sostenibile delle risorse marine, metodi di pesca selettivi e risparmio energetico. Friend of the Sea ha l’obiettivo di contribuire alla salute degli oceani attraverso la promozione di pratiche di pesca sostenibili, verificando che le società aderenti al programma pratichino tecniche di pesca selettiva e riducano l’impatto del loro operato sull’ecosistema, garantendo prodotti sostenibili e rintracciabili ai consumatori finali.
La certificazione Friend of the Sea, che copre l’intera catena di produzione e approvvigionamento del settore ittico dalla produzione alla distribuzione, viene rilasciata da DNV dopo la verifica effettuata presso le diverse tipologie di organizzazioni da auditor qualificati secondo piano di campionamento condiviso ed in linea allo standard FOS. In ogni verifica è richiesta la segregazione della filiera e l’identificazione dei prodotti per evitare che prodotti ittici certificati e non certificati possano essere confusi e mescolati.
DNV ha attivato la procedura di accreditamento per il rilascio della certificazione con la quale le aziende interessate potranno dimostrare ai propri clienti non solo il proprio impegno nel garantire la sostenibilità e la tracciabilità dei prodotti, catturati o allevati, ma anche l’impegno per una diversificazione dello stock ittico al fine di garantirne uno sfruttamento sostenibile.
Lo schema “Friend of the sea” è uno schema di certificazione internazionale che mira a garantire che la conduzione delle attività legate al mondo della pesca siano in accordo con l’ambiente marino e la sua salvaguardia.
Friend of the sea è una ONG (Organizzazione Non Governativa) che si propone la difesa e la tutela dell’habitat marino e lo standard da essa creato copre sia prodotti provenienti da pesca che da acquacoltura, coprendo cosi dalle specie ittiche maggiormente consumate agli ingredienti utilizzati quale fonte di Omega – 3 fino ai mangimi.
Dato l’obiettivo perseguito e il crescente interesse verso la salvaguardia delle risorse naturali, anche da parte dei consumatori, l’utilizzo del logo è permesso sulle confezioni destinate al mercato e al consumatore finale: noi possiamo offrirti la consulenza necessaria alla certificazione “friend of the sea”
Data la vastità del settore ittico, lo schema è applicabile ad 8 specifiche tipologie di prodotto:
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- Pesca selvatica;
- Pesca del tonno;
- Allevamento in acque confinate – specie marine;
- Allevamento in acque confinate – Specie d’acqua dolce e soergiva;
- Maricoltura;
- Gambericoltura;
- Mitilicoltura;
- Tracciabilità (applicabile a tutte le organizzazioni).
La certificazione a fronte dello standard “Friend of the sea” permette di acquisire importanti vantaggi, tra i quali:
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- L’impegno dell’azienda a favore di un tema importante quale la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente è testimoniato dalla certificazione “Friend of the sea” di valenza internazionale;
- La sostenibilità è un concetto molto complesso, che non si rifà solo a parametri qualitativi ma anche di rispetto ambientale, responsabilità sociale ecc: la certificazione a fronte di questo standard permette di tenere sotto controllo anche aspetti delicati come il rispetto della normativa ambientale, con diminuzione del rischio di sanzioni e migliore gestione della normativa cogente;
- Migliori rapporti con terze parti interessate (clienti, autorità di controllo, consumatori finali );
- Apertura di nuovi mercati, anche esteri.La certificazione a fronte dello standard “Friend of the sea” è recente e la sua acquisizione potrebbe costituire un vantaggio competitivo importante, soprattutto alla luce della crescita esponenziale dell’interesse verso stili di vita ecosostenibili che sono sempre più perseguite anche da specifici comparti all’interno della GDO.
Per Q-eat la sostenibilità non è solo un valore, ma una colonna portante: la partnership di Q-eat e Friend of the sea (FOS) rende possibile la certificazione dei prodotti nei ristoranti che trattano pesce. Grazie alla tecnologia brevettata di Q-eat è possibile avere informazioni sui prodotti che state consumando, infatti grazie alla tracciabilità del mercato ittico e alla decennale esperienza in questo settore, abbiamo creato un’app che recensisce i ristoranti di pesce non in base alle opinioni dei clienti ma in base alla qualità dei prodotti utilizzati.
Insomma, il crudo di pesce anche nei sushi e nei poke non ha più segreti! Inseguiamo Tonno, Salmone, Gamberi, Astici, Polpi e frutti di mare per darvi tutte le informazioni sulla zona di pesca, sulla conservazione, sui diversi passaggi produttivi e sulle date di consegna del prodotto che vi viene servito grazie ai ristoratori che scelgono la trasparenza in cucina.
E come dicevamo, attraverso partnership con Friend of the Sea conferiamo la certificazione di sostenibiltà ai locali che utilizzano prodotti provenienti da pesca sostenibile, e tutto questo in un’unica app!